Descrizione
Cera d’api lavorata
La cera d’api è secreta dalle api di una determinata età in forma di piccole scaglie. Le scaglie sono prodotte dalle api operaie, di età tra i 12 e i 17 giorni, attraverso le ghiandole situate nella parte ventrale dell’addome, con esattezza sui lati interni degli sterniti . La cera è prodotta nei segmenti addominali dal 4 al 7. La dimensione di queste ghiandole dipende dall’età dell’operaia.
Quando gli apicoltori vanno ad estrarre il miele, disopercolano ogni cella, cioè ne recidono la copertura. Essa può avere un colore variabile dal giallognolo al brunastro, a seconda della purezza e del tipo di fiore raccolto dalle api. La cera dei favi di covata tende ad essere più scura di quella proveniente dai favi di miele, dal momento che le impurezze vi si accumulano più velocemente. A causa di tali impurezze, la cera deve essere trattata prima di qualsiasi utilizzo: lo scarto che ne deriva si chiama feccia della cera.
La cera ottenuta dalla sola fusione con acqua calda e senza aggiunta di altre sostanze assume il nome di “cera vergine”. Mantiene un leggero e gradevole odore aromatico, è facilmente modellabile alla temperatura indotta dal semplice calore della mano.
La cera può essere ulteriormente purificata mediante riscaldamento in acqua e utilizzata per costruire candele, lubrificare cassetti e finestre, o lucidare il legno. Come le cere derivate dal petrolio, può essere ammorbidita diluendola con olio vegetale per renderla più malleabile a temperatura ambiente, per cui può essere usata nella creazione di modelli persculture e gioielli da utilizzare nel processo di fusione a cera persa.
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